L’autostima non è un tratto innato, ma un’abilità che si costruisce giorno dopo
giorno. Scopri le strategie concrete per riconoscere i pensieri che la bloccano e le
abitudini che la rafforzano, sia nella vita personale che professionale.
Cos’è davvero l’autostima?
L’autostima è il modo in cui ci percepiamo e valutiamo: quanto ci sentiamo capaci,
meritevoli, all’altezza delle situazioni. Non è un tratto fisso della personalità, ma un
equilibrio dinamico che si costruisce e si alimenta con le esperienze quotidiane.
Contrariamente a quanto spesso si pensa:
- Non è legata solo ai risultati esterni
- Non dipende dal confronto con gli altri
- Non è sinonimo di arroganza o narcisismo
- Non richiede perfezione in ogni ambito
L’autostima autentica è la capacità di riconoscere il proprio valore intrinseco, al di là dei
successi e dei fallimenti momentanei.
Perché l’autostima è cruciale nel lavoro
Una ricerca di Harvard Business Review ha dimostrato che i professionisti con una solida
autostima:
- Propongono idee innovative con maggiore frequenza
- Gestiscono meglio i feedback critici
- Negoziano con più efficacia
- Creano team più coesi e produttivi
- Recuperano più rapidamente dagli insuccessi
Chi ha una buona autostima non teme il giudizio altrui, accetta i propri limiti senza sentirsi
“sbagliato” e comunica i propri bisogni con assertività.
I sabotatori dell’autostima: riconoscerli per neutralizzarli
I pensieri che più frequentemente minano l’autostima sono:
Il confronto sociale distorto “Tutti stanno meglio/sono più capaci/hanno più successo di
me”
Il perfezionismo paralizzante “Se non posso farlo perfettamente, meglio non farlo
affatto”
La generalizzazione negativa “Ho sbagliato in questa situazione, quindi sono un
fallimento in tutto”Il dialogo interno critico “Non sono abbastanza intelligente/attraente/capace per
riuscirci”
L’impostor syndrome “Prima o poi scopriranno che non sono all’altezza”
6 abitudini quotidiane che rafforzano l’autostima
- Pratica l’auto-osservazione senza giudizio Dedica 5 minuti al giorno a osservare i
tuoi pensieri su te stesso. Non cercare di cambiarli, limitati a notarli: “Ecco che sta
emergendo il pensiero che non sono abbastanza preparato”.
- Celebra i micro-successi Alla fine di ogni giornata, identifica 3 cose che hai fatto
bene, anche piccole. Annotale in un “diario dei successi”.
- Trasforma il dialogo interno Sostituisci frasi come “Sono un disastro” con “In questa
situazione specifica ho fatto un errore, e posso imparare”.
- Pratica il “no” consapevole Esercitati a dire no a richieste che non rispecchiano i tuoi
valori o priorità. Un no agli altri è spesso un sì a te stesso.
- Coltiva competenze che ti appassionano Dedicare tempo a sviluppare abilità in ciò
che amiamo rafforza il senso di autoefficacia e la fiducia in noi stessi.
- Circondati di relazioni nutritive Passa più tempo con persone che vedono il tuo
potenziale e meno con chi ti sminuisce o critica costantemente.
Un esercizio potente: la lettera dal futuro
Prenditi 15 minuti per scrivere una lettera a te stesso/a dal tuo io del futuro (5 anni avanti).
Come ti vede questo te futuro? Quali sfide sa che hai superato? Di cosa è orgoglioso/a di
te?
Questo esercizio attiva risorse inconsce e cambia la prospettiva su ciò che stai
affrontando ora.
Autostima non significa sentirsi sempre sicuri
L’autostima autentica non è l’assenza di dubbi o insicurezze. È la capacità di accoglierli
senza lasciare che definiscano chi sei. È fiducia nel proprio processo di crescita, anche
quando si inciampa.
Come ha detto Eleanor Roosevelt: “Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo
consenso”.
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