Quando hai detto sì ma volevi dire no
Ricordi l’ultima volta che hai accettato un incarico extra anche se eri già sovraccarico? O quando hai annuito in una riunione mentre dentro di te pensavi “non sono assolutamente d’accordo”?
Queste situazioni sono più comuni di quanto pensiamo. Molti di noi oscillano tra due estremi: o sacrifichiamo i nostri bisogni per non scontentare gli altri, o imponiamo le nostre esigenze senza considerare quelle altrui. Ma esiste una terza via, più equilibrata e rispettosa: l’assertività.
Cosa significa davvero essere assertivi
Oltre il mito dell’aggressività
Uno dei più grandi equivoci sull’assertività è confonderla con l’aggressività. Non si tratta di alzare la voce o imporsi sugli altri. L’assertività è la capacità di esprimere pensieri, sentimenti e bisogni in modo diretto e onesto, ma sempre rispettando gli altri.
Pensa all’assertività come a una danza tra rispetto per te stesso e rispetto per l’altro. Una persona assertiva sa che i suoi bisogni sono importanti quanto quelli degli altri – né più, né meno.
I tre stili di comunicazione a confronto
Per capire meglio l’assertività, è utile confrontarla con gli altri stili di comunicazione:
Stile passivo: Immagina Sara, che dice sempre “Va bene qualsiasi cosa per me” anche quando non lo pensa davvero. Evita i conflitti a tutti i costi e spesso finisce per sentirsi invisibile o risentita. Le persone passive temono di disturbare o dispiacere, così mettono sempre i desideri degli altri prima dei propri.
Stile aggressivo: Dall’altro lato c’è Marco, che ottiene ciò che vuole spesso a spese degli altri. “Si fa così e basta” è il suo approccio tipico. Può ottenere risultati nel breve termine, ma col tempo le persone iniziano a evitarlo o a opporre resistenza.
Stile assertivo: Poi c’è Lucia, che esprime chiaramente le sue preferenze e bisogni, ma è anche interessata a quelli degli altri. “Per me sarebbe importante X, tu cosa ne pensi?” è il suo approccio. Crea uno spazio in cui tutti possono esprimersi e sentirsi rispettati.
I benefici concreti dell’assertività
Relazioni più autentiche e meno conflitti
Quando comunichiamo in modo assertivo, eliminiamo gran parte dei malintesi. Pensa a quante tensioni nascono da bisogni non espressi o da risentimenti accumulati nel tempo.
Con la comunicazione assertiva, i problemi vengono affrontati quando sono ancora piccoli. Invece di covare frustrazione per settimane perché il tuo collega è sempre in ritardo, puoi dire: “Ho notato che spesso le nostre riunioni iniziano in ritardo. Per me è importante rispettare gli orari perché ho altri impegni. Come possiamo risolvere questa situazione?”
Questo approccio non garantisce che l’altra persona cambierà comportamento, ma crea uno spazio di dialogo onesto dove è possibile trovare soluzioni condivise.
Più energia e meno stress
Trattenere ciò che pensiamo e sentiamo richiede un’enorme quantità di energia. È come cercare di mantenere sott’acqua una palla gonfiabile – prima o poi ti stancherai e la palla salterà fuori, spesso in modi imprevedibili.
Quando impari a essere assertivo, liberi questa energia. Non devi più preoccuparti di cosa dire o non dire, di come gestire il risentimento accumulato, o di indovinare cosa vogliono gli altri. Puoi semplicemente essere te stesso, esprimendo i tuoi bisogni con chiarezza e rispetto.
Molte persone notano che tensioni fisiche come mal di testa, problemi digestivi o dolori alla schiena migliorano quando iniziano a comunicare in modo più assertivo. Il corpo spesso porta il peso delle parole non dette.
Come comunicare in modo assertivo: strumenti pratici
Il potere dei “messaggi-io”
Uno strumento semplice ma potente è usare i “messaggi-io” invece dei “messaggi-tu”. Confronta queste due frasi:
“Tu sei sempre in ritardo, sei proprio irresponsabile!”
“Io mi sento frustrato quando le riunioni non iniziano in orario perché questo riduce il tempo disponibile e mi crea difficoltà con gli impegni successivi.”
La prima frase è accusatoria e probabilmente farà mettere l’altra persona sulla difensiva. La seconda esprime come ti senti e perché, senza attaccare l’altro. Dà informazioni invece di giudizi, creando uno spazio per il dialogo invece che per lo scontro.
Come dire no senza sensi di colpa
Dire no è forse l’abilità assertiva più importante e spesso la più difficile da padroneggiare. Ecco alcuni approcci efficaci:
- No diretto ma cortese: “Non mi è possibile accettare questo progetto in questo momento.” Semplice, chiaro, rispettoso.
- No con una breve spiegazione: “Non posso partecipare perché ho già preso impegni per quel periodo.” Non serve una giustificazione elaborata.
- No con alternativa: “Non posso consegnarlo per venerdì, ma potrei averlo pronto entro martedì della prossima settimana.”
Ricorda: dire no a una richiesta non significa dire no alla persona. Stai semplicemente gestendo i tuoi confini e il tuo tempo in modo sano.
Ricevere critiche senza andare sulla difensiva
Anche la persona più assertiva può sentirsi a disagio quando riceve critiche. Ecco un processo in quattro passi che può aiutarti:
- Ascolta completamente senza interrompere
- Riassumi per verificare di aver capito: “Se ho ben compreso, stai dicendo che…”
- Riconosci qualsiasi parte della critica che potrebbe essere valida
- Rispondi con il tuo punto di vista, se necessario
Ad esempio: “Grazie per il feedback sul mio report. Capisco che avresti voluto più dettagli sui dati di vendita. Concordo che quella sezione potrebbe essere più approfondita. Nella mia visione, ho dato priorità alla sintesi perché pensavo fosse ciò che serviva per quella presentazione. Possiamo discutere di quali informazioni aggiuntive sarebbero utili per il prossimo report?”
Costruire l’assertività nella vita quotidiana
Piccoli passi, grandi risultati
Diventare assertivi non succede da un giorno all’altro. È una competenza che si costruisce con la pratica. Inizia con situazioni a basso rischio, dove ti senti relativamente a tuo agio:
- Esprimere una preferenza genuina quando qualcuno ti chiede dove vorresti mangiare
- Restituire un prodotto difettoso in un negozio
- Chiedere chiarimenti quando non hai capito un’istruzione
- Fare un complimento sincero a qualcuno
Man mano che acquisisci fiducia, potrai affrontare situazioni più complesse.
Superare la paura del rifiuto
Una delle più grandi barriere all’assertività è la paura che gli altri ci respingano o non ci apprezzeranno più se esprimiamo i nostri bisogni.
La verità è che le relazioni autentiche si basano sull’onestà. La maggior parte delle persone rispetta chi sa comunicare in modo chiaro e rispettoso. E quelle che si allontanano perché non possono più approfittare della tua passività? Probabilmente non erano relazioni salutari fin dall’inizio.
Conclusione: l’assertività come pratica di autenticità
L’assertività non è una tecnica da usare per manipolare gli altri o ottenere sempre ciò che vuoi. È un modo di essere nel mondo che onora sia la tua verità che quella degli altri.
Diventare più assertivi è un viaggio, non una destinazione. Ci saranno giorni in cui troverai quel perfetto equilibrio tra fermezza e rispetto, e altri in cui potresti scivolare verso la passività o l’aggressività. L’importante è continuare a praticare, con pazienza e gentilezza verso te stesso.
Ogni volta che comunichi in modo assertivo, stai creando uno spazio dove tutti possono esistere con dignità. In un mondo spesso polarizzato tra prevaricazione e sottomissione, questo è un dono prezioso che fai a te stesso e agli altri.
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